In posizione luminosa, non al sole se non al mattino. Va bene anche la posizione a mezz’ombra. In montagna si può coltivare anche al sole.
I fiori iniziano a sbocciare nel mese di aprile. Tuttavia l’inizio e la fine della fioritura muta con le varie specie. Ad esempio l’Hydrangea paniculata fiorisce a fine estate. Questo particolare può essere tenuto presente per avere una più lunga stagione di fioritura nel proprio giardino.
irrigazione
Necessita di essere annaffiata abbondantemente, mantenendo sempre umido il terreno ed utilizzando, possibilmente, acqua non calcarea. Evitare che il terreno si asciughi.
In vaso va bene utilizzare un fertilizzante liquido per piante fiorite ogni 15 giorni, in piena terra è opportuno arricchire il terreno con stallatico maturo ogni primavera per renderlo più ricco e leggero.
substrato e rinvaso
Il migliore substrato per coltivare questa pianta è quello per acidofile. In piena terra è bene arricchirlo con torba e con letame ben maturo da aggiungere ad ogni inizio stagione. Il rinvaso si effettua ogni 2-3 anni utilizzando il terriccio sopra indicato.
La potatura va effettuata a seconda del luogo dive si coltiva. Nelle zone molto fredde è opportuno effettuarla a fine inverno e potare corti i rami storti e più vecchi per stimolare l’emissione di nuove gemme. Quelli dell’anno passato si accorciano meno. Nelle zone meno fredde la potatura può essere eseguita dopo la fioritura così che la pianta emetterà già nuove gemme, pronte a svilupparsi l’anno seguente. In vaso e in appartamento può eseguirsi nel mese di settembre. importante è potare per arieggiare l’interno del cespuglio.
Innanzitutto occorre ricordare la clorosi ferrica, cioè l’insufficiente assorbimento di Ferro da parte della pianta, Ortensia e non solo. Essa si manifesta con ingiallimento internervale ed è dovuta o alla carenza di Ferro nel terreno ma più facilmente ad un terreno calcareo, quindi con pH alto che rende il ferro non assorbibile. Il Ferro è indispensabile per la fotosintesi clorofilliana senza la quale la pianta è destinata a morte. Nel caso di terreno calcareo si può ovviare con il sequestrene da mescolare all’acqua di irrigazione secondo le modalità indicate sulla confezione.
Vari sono i parassiti che possono danneggiare questa pianta: Il disseccamento del margine fogliare è segno di una situazione di crisi idrica e la pianta va irrigata maggiormente. Se la foglia presenta della macchie bianche siamo molto probabilmente di fronte ad un attacco di oidio (muffa bianca, Erysiphe polygoni) che si combatte con un fungidica a base di zolfo; se si presenta una muffa grigia sui boccioli fiorali o sui petali siamo in presenza di muffa grigia (Botrytis cinerea); altre macchie fogliari manifestano l’attacco di altri patogeni, il più delle volte legati ad un eccesso di irrigazione o a scarso arieggiamento della pianta per errori nella potatura. Altri parassiti sono i ragnetti rossi, gli afidi, i nematodi.
Agli errori nell’irrigazione si aggiunga anche la carenza di luce più che di sole e la carenza o l’eccesso di concimazione, problemi questi che interessano un po’ tutte le piante, siano esse coltivate in piena terra che sui nostri terrazzi.
In appartamento o in serra le ortensie si coltivano utilizzando vasi di circa 25 cm. Nei primi mesi dell’anno si può stimolare la crescita vegetativa, portando la pianta in un ambiente con temperatura di circa 10° centigradi e distribuendo più acqua.
Resistente anche a temperature molto basse anche se la temperatura ideale si aggira tra i 15° C ed i 20°C. Temperature eccessive possono provocare un brusco arresto della fioritura
Avviene per talea semilegnosa e apicale del fusto, da piantare in vasetti con un mix di torba e sabbia. L’ortensia si può anche seminare in primavera.
Asia ( Cina e Giappone, Corea, Russia asiatica)